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EVENTO ORGANIZZATO DA
ARTISTI E OSPITI - LETTERATURA
Giuseppe Uncini
Presentazione opera d'Arte:
Spazi di ferro: la poetica di Giuseppe Unicini
Sabato 6 aprile 2025
ore 16:30
Hub Volpedo
Paolo Repetto ci accompagna nell’attualità del lavoro di Giuseppe Uncini, uno dei più importanti scultori italiani del secondo dopoguerra.
BIOGRAFIA
Giuseppe Uncini nasce a Fabriano nel 1929.
Dopo gli esordi nella sua città natale, nel 1953, su esortazione del conterraneo Edgardo Mannucci,
si trasferisce a Roma. Nel 1955 partecipa alla VII Quadriennale di Roma a Palazzo dell’Esposizione
e, due anni dopo, espone per la prima volta in Germania, a Francoforte sul Meno, alla collettiva
“Abstrakte italianische Kunst”.
Nel 1956-57 inizia il ciclo di opere chiamato “Terre”, tavole realizzate con tufi, sabbia, cenere e
pigmenti colorati. Ma la svolta nell’evoluzione artistica di Uncini si ha con la creazione, tra il 1957
e il 1958, dei primi “Cementarmati”, opere realizzate con ferro, cemento e rete metallica, lasciando
intravedere la struttura portante del loro farsi, in contrasto con le superfici compatte e ruvide del
cemento che spesso espongono la venatura della cassaforma. Nei suoi lavori è evidente la ricerca
geometrico-spaziale che pone in primo piano il principio costruttivo e architettonico.
Si susseguono diverse mostre che vedono riunita la così detta Giovane scuola romana: Uncini,
Festa, Lo Savio, Angeli e Schifano. La prima importante personale è del 1961 alla Galleria l’Attico
di Roma. Nel 1963 si ufficializza la fondazione del Gruppo Uno con Biggi, Carrino, Frascà, Pace e
Santoro che terranno una serie di esposizioni e pubblicheranno un manifesto che ne spiega la
poetica. Il Gruppo Uno, sostenuto da Argan, si scioglie nel 1967.
La ricerca di Uncini prosegue dal 1962 al 1965 con i “Ferrocementi. Segue nel 1965 il gruppo di
lavori “Strutturespazio”, che saranno poi presenti alla XXXIII Biennale di Venezia del 1966. Nel
1968, Uncini pone il suo interesse alla funzione dell’ombra che a lungo lo accompagnerà nella
realizzazione delle sue opere. Gli incontri con la Galleria Christian Stein a Torino (personali nel
1968, 1971 e 1975) e con lo Studio Marconi a Milano (personali nel 1973, 1976, 1980 e 1995)
segnano una tappa importante nella carriera dell’Artista.
Nasce poi tra 1969 e 1972 la serie dei “Mattoni” e tra il 1972 e il 1978 la serie delle “Ombre”, la cui
massiccia presenza architettonica dialoga e si confronta con la propria ombra anch’essa costruita e
resa volume.
Gli anni ’80 sono segnati dalle “Dimore”, superfici che danno l’idea di un paesaggio architettonico:
edifici, porte, finestre, soglie e la loro ombra portata. Nel 1984 Uncini è ancora presente alla
Biennale di Venezia con una sala personale. Nel 1990 partecipa alla rassegna L’Altra Scultura a
Madrid, Barcellona e Darmstadt con il nuovo ciclo “Spazi di ferro”. Nel 1994, con le opere
“Spazicemento”, Uncini inizia la collaborazione con la Galleria Fumagalli di Bergamo. Prosegue il
suo lavoro con la serie dei “Muri di cemento”.
Nel 1999 espone al PS1 di New York in Minimalia. Nel 2001 un’ importante retrospettiva sul
lavoro di Uncini si tiene alla Stadtische Kunsthalle di Mannheim. Dal 2004 prosegue il suo lavoro
con le “Architetture”. Nel 2007 si allestiscono in contemporanea tre diverse personali alla
Fondazione Marconi e Galleria Christian Stein di Milano e alla Galleria Fumagalli di Bergamo.
Nel 2008, in occasione della Fiera di Bologna, viene presentato al pubblico il Catalogo Ragionato
dell’Opera di Giuseppe Uncini, a cura di Bruno Corà. Lo stesso anno inizia il nuovo ciclo “Artifici”
e nel contempo inizia a lavorare al progetto per la mostra antologica itinerante da tenersi tra il 2008
e il 2009 allo ZKM di Karlsruhe, al MART di Rovereto e al Landesmuseum Joanneum di Graz.
Nella notte del 31 marzo, a 79 anni, Uncini si spegne improvvisamente nella sua casa-studio di
Trevi.